Cromopuntura

La Cromopuntura è una tecnica non invasiva che lavora grazie a fasci di luce colorata sui punti recettori del corpo, gli stessi dell’agopuntura o dello shiatsu o della riflessoterapia, senza oltrepassare la barriera della pelle (come succede con gli aghi). Tali punti sono dislocati lungo i meridiani energetici principali della Medicina Tradizionale Cinese. Essi vengono stimolati mediante le vibrazioni emesse dalla luce colorata che sono di diversa frequenza a seconda del raggio dello spettro cromatico utilizzato nel trattamento. Una tecnica apparentemente semplice, ma che richiede conoscenze approfondite poiché si lavora su piani di energia molto profondi. 

La Cromopuntura è indolore, il trattamento è piacevole per chi lo riceve, si rivela uno strumento terapeutico molto efficace. Per queste ragioni la sua pratica è considerata molto adatta quando si voglia fare terapia con bambini, anziani e persone affette da gravi malattie, grazie al fatto che sia una tecnica dolce, non invasiva e priva di tossicità alcuna.

La Cromopuntura si avvale dell’applicazione di sottili fasci di luce colorata, emessi da una penna cromatica, sui punti di agopuntura al fine di riequilibrare energeticamente la persona. L’impianto teorico si basa sul metodo degli Zang Fu della Medicina tradizionale cinese.

Diagnosi energetica per individuare il trattamento dei punti di agopuntura generali e di punti specifici più adeguato al caso, i quali agiscono anche sul piano costituzionale ed emozionale.

Applicazioni 

1) Sindromi da dolore: muscolo-scheletriche, artrosi, artriti, cervicalgie, lombalgie, gonalgie, cefalee, fibromialgie ecc.

2) Sfera neuro endocrina femminile e maschile: dai disturbi della sfera mestruale a quelli della menopausa, da problematiche legate alla fertilità alle disfunzioni della sfera sessuale.

3) Patologie ansioso-depressive ed in generale tutti gli stati di esaurimento psico-fisico.

La Cromopuntura permette di reintrodurre la corretta energia informativa nell’unità corpo, mente, laddove risiede un’informazione errata che nel tempo si esternalizza attraverso quello che noi definiamo comunemente (disturbo) sintomo.